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Predatori

Non tutti sono in grado di aspettare i tempi della maturazione. Alcuni non hanno la pazienza, l'amore e la dignità di prendersi cura di ciò che cresce. Cercano invece risultati veloci o vanno nei campi altrui per rubare i frutti coltivati da altri.

È un espediente che a lungo andare li lascerà più deboli e meno intelligenti, ma non riescono a comprenderlo, perché hanno la fretta e la superficialità di chi vuole tutto nell'adesso. Vivere di riscontri immediati e guadagni istantanei significa cercare di imbrogliare la vita, ma la vita in realtà non si fa mai imbrogliare: a costoro, nonostante le apparenze, non è data la possibilità di godere ed essere nutriti di ciò che hanno predato, perché nel profondo sanno di non meritarlo.

Rifiutando il processo della crescita – quel processo che deriva dal coltivare e far maturare i propri frutti – essi non possono morire e rinascere a nuova vita, ma restano prigionieri di quello che sono, eternamente uguali a se stessi, senza poter accedere veramente all'energia della trasformazione. Non a caso si dice "il lupo perde il pelo, ma non il vizio".

Tra gli esseri umani credo che ci saranno sempre dei predatori, ma anche grazie a loro si può imparare qualcosa di prezioso; per esempio, si può imparare a essere più svegli, ad apprezzare e difendere ciò che coltiviamo.

La persona spiritualmente matura non si concentra solo sulle "buone vibrazioni", ma impara a rendersi forte e a costruire fortezze di luce che i predatori non possano più saccheggiare.
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. (Matteo 10,16)



Camilla


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