Passa ai contenuti principali

Il programma "lamentela"

L'altro giorno sono uscita dal parrucchiere poco contenta del taglio dei capelli. Non era la prima volta che il ragazzo sbagliava a farmi il taglio, allora ho chiamato un'amica e mi sono lamentata. E lei, giustamente, mi ha detto: cambialo!

Certo che a volte le cose più ovvie sono quelle a cui pensiamo per ultime: se una situazione non va, significa che c'è qualcosa da modificare! Come mai dimentichiamo l'ovvietà?

È perché non siamo "presenti", allora i programmi della mente prendono il sopravvento. Come, per esempio, il diffusissimo programma "lamentela".

È un programma che trova poche resistenze al nostro interno perché, quando lo accendiamo, abbiamo la sensazione che non siamo noi quelli che devono cambiare, allora questo ci fa sentire al sicuro. "Gli altri hanno sbagliato, mentre io non ho fatto nulla".

Intendiamoci, qui nessuno è un santo: i momenti di stress ci sono e parlare dei propri problemi può essere di aiuto, oltre al fatto che un sano "vaffa" tra amici è sempre un toccasana per il fegato. Ma un conto è vivere momenti di rabbia, un altro è lamentarsi.

Un imprevisto può capitare, fa parte del gioco, ma se ci ritroviamo sempre con lo stesso problema fra le mani, se incappiamo di continuo nella medesima situazione disfunzionale, dobbiamo chiederci se c'è di mezzo la lamentela. Quando tale programma si accende, infatti, si trasforma in una vera e propria trappola che ci trattiene nello stesso punto dello spazio-tempo, senza più farci avanzare!

Per lamentarsi bisogna concordare di essere vittime della situazione, rinunciando a ogni potere su di essa. Il passo successivo è presto fatto: se ci sentiamo vittime, se sono gli altri a essere ingiusti, allora noi non abbiamo alcuna responsabilità e quindi nessun potere di agire sulla realtà. In una tale configurazione, sarà molto difficile smuoverci da dove siamo!

Quando ci lamentiamo, stiamo dicendo che non siamo in grado di condurre la nostra vita, di rispondere alle sue sfide, di agire su di essa; è come se dichiarassimo che vogliamo restare là dove siamo, anche se è assai poco confortevole. E se pensiamo che, con la lamentela, mettiamo in luce i difetti degli altri, in realtà stiamo solo mostrando la nostra paura più profonda: quella di cambiare.

Credo tu sappia già qual è la cosa giusta da fare: spegnere il programma della lamentela e mettere in moto nuovi coraggi, a partire da te, dal tuo dialogo interiore, dai tuoi orizzonti.

Se spegni il programma della lamentela, tutto diventa possibile. Anche cambiare parrucchiere, naturalmente.




Cerchi prodotti naturali per la cura dei capelli? 


Commenti

Post popolari in questo blog

Chiaroudienza: chiarezza nell'udire

Eccoci giunti alla quarta e ultima tappa sugli extra-sensi, ossia alla chiaroudienza .  La «chiarezza nell’udire» è il canale intuitivo che, come ci dice il nome stesso, predilige la via sonora, il senso dell’udito. Il chiaroudiente può avere la percezione di essere guidato durante le conversazioni e di ripetere frasi che in realtà gli vengono suggerite interiormente. Spesso dialoga mentalmente con se stesso, avvertendo quasi un botta e risposta tra e varie frasi. Sente una connessione con le piante e gli animali , ai quali parla spontaneamente. È anche particolarmente sensibile alle frequenze della musica e ai suoni in generale. A proposito di suoni, quelli percepiti dal chiaroudente possono essere di due tipi: suoni oggettivi, manifesti sul piano fisico, oppure suoni interiori, percepibili solo a lui. Per quanto riguarda le manifestazioni sonore esterne, possono presentarsi come sussurri, voci, canti o musiche , ed essere sentite tramite mezzi quali la radio oppure provenire da u

Ringraziare per il cibo

Da bambina non era raro trovarmi a delle tavolate dove si faceva una preghiera e si ringraziava per il cibo in tavola. Oggi questo non accade più. La maggior parte della gente ha perso l'abitudine di benedire e ringraziare per il cibo . Alcuni si lanciano sulle cibarie in tavola senza neanche aspettare che tutti gli amici e i parenti siano seduti. Non di rado accendono pure la tv per "farsi compagnia" o continuano a chattare con lo smartphone. Già tanto se si ricordano di masticare. Essere disattenti con ciò che mangiamo è solo l'inizio di una disattenzione più grande, quella che estendiamo alle emozioni e alle idee di cui ci nutriamo. Tutto ciò che entra in noi diventa parte di noi e andrebbe vagliato attraverso la nostra amorevole presenza . Per quanto mi riguarda, se c'è un'atmosfera agitata in cucina o se qualcuno accende la televisione, mangio con difficoltà e il pasto mi risulta più pesante o indigesto. Invece, quando l'ambiente è sereno e ac

Vuoi avere successo? Fai quello che... non ti piace!

" Fai quello che ami e il successo verrà di conseguenza!" Sempre più spesso, negli ambienti di crescita personale o della spiritualità, sento questo consiglio... ma funziona proprio così? Io non credo! Fare quello che ami, infatti, potrebbe essere la più subdola delle trappole , bisogna allora che tu abbia le idee chiare per evitare di caderci dentro come una pera cotta. Personalmente, ho fatto esperienza di grandi crescite solo quando mi sono buttata a capofitto nel fare proprio quello che non volevo fare, ma che in un certo senso andava fatto. Vuoi dei risultati concreti? Vuoi fare un passo avanti? Allora fai quello che normalmente la gente non sarebbe disposta a fare: vai incontro al dolore , alla sofferenza, all'attrito! Solo in questa maniera puoi andare veramente avanti. Sì, lo so, la gente è frustrata perché vive una vita che non ama, fa un lavoro che detesta, e tante altre cose, che è costretta a subire per motivi economici e di altro tipo. E magari in

Evolvere o ripetere

"Abbiamo sempre due scelte: evolvere o ripetere ". Hai mai sentito questa frase? Poche parole, ma efficaci nella loro verità: se non evolviamo, se non affrontiamo e superiamo i nostri limiti, saremo destinati a incontrarli di continuo. Non c'è altro modo di procedere sul cammino, se non andando avanti. Tornare indietro non è possibile, cercare di evitare le nostre montagne non è possibile. Se proviamo a cambiare strada, a prendere delle scorciatoie, a saltare le iniziazioni a cui siamo chiamati, prima o poi ci ritroveremo esattamente di fronte a ciò che abbiamo cercato di evitare. Quando nella nostra vita accade un certo problema o incontriamo un certo ostacolo in modo ricorrente , è perché ci sta chiamando, ci sta chiedendo di riconoscerlo e di trasformarci in colui o colei che può affrontarlo e andare oltre. Ognuno di noi ha le sue piccole e grandi prove, le sue eredità consegnate dall'esistenza. E non è mai per caso , non è mai per ingiustizia, anche se, a volte,

Non parlare di te

Non parlare di te e dei tuoi progetti sempre e con tutti, e meno che mai con chi in passato ha dimostrato mancanza di empatia nei tuoi confronti, anche se si tratta di conoscenti, amici o parenti. In questa nostra società, che presenta aspetti di violenza e narcisismo, alcune persone sono mosse verso di te perché spinte dall'apparenza, dalla curiosità o dalla voglia di interferire nel tuo cammino , ma oltre a questo non vi è da parte loro ascolto autentico, né presenza, né alcuna reale volontà di sostegno. Lo capisci dai fatti, eloquenti più di ogni parola. Lo capisci da come ti senti, solo o a disagio, dopo che hai confidato loro qualcosa. Allora, che fare? Impara a tacere, a non esporre la tua anima , a non far entrare qualcuno in casa solo perché ha bussato distrattamente alla tua porta o perché la vita gli ha assegnato un posto accanto a te. Metti quei confini che solo il silenzio sa ergere con maestria. È tuo dovere tacere per rispettare e proteggere prima di tutto





Acquista Online su SorgenteNatura.it