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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

L'affamato

Non si può volare leggeri se non si abbandonano le valige pesanti che spingono verso il basso. Una di queste valige, di cui è bene accorgersi, si chiama "essere affamati". Desidero portare l'attenzione su questo aspetto perché esso è molto diffuso. Chi ha messo da parte il proprio Io per troppo tempo, non solo ha dimenticato il sapore della cura, ma ha imparato a convivere con la fame di chi non ha mai assaporato la propria anima . Ha imparato a convivere con il disamore di sé, e anche se così facendo sopravvive, non potrà mai sentirsi appagato. C'è chi si ritrova perennemente  senza energia o chi, invece, ne manifesta fin troppa ma la usa per criticare gli altri e avvelenare i loro sogni. Sono sintomi di squilibrio, dell'incapacità di nutrirsi, per cui si continua a mangiare ma senza sentirsi veramente sazi. Sono due facce della stessa medaglia, quella dell'affamato. L'affamato è colui che non ha mai coltivato la propria luce , la propria vitalit





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