Saltare da una strada all'altra, prendere mille vie traverse e alla fine giungere in nessun luogo... Cambiare idee, emozioni, visioni... Cambiare casa, professione, amicizie con una frequenza imbarazzante... Qualcuno si riconosce in questo itinerario?
Diciamolo pure: la vita è cambiamento, ma a volte sembra proprio non darci tregua con le sue sorprese e la sua instabilità! E questa incertezza di direzione può lasciarci sgomenti e timorosi di andare avanti.
In tutto questo c'è una buona notizia e una cattiva.
La buona notizia è che in questo "slalom" abbiamo imparato a essere flessibili, a modellarci nella situazioni, ad accorgerci del bello dove prima era impensabile. Abbiamo imparato a non credere più alle nostre emozioni del momento, perché sappiamo che esse possono cambiare, e noi con loro, mentre ci fidiamo più dei sentimenti, quelli che sono solidi dentro di noi e che nessuno può toglierci. Abbiamo imparato a scorgere l'essenza, a dare spazio al nuovo, non avendo voglia - non più - di perdere tempo per guardare nei vecchi , soliti angoli al buio.
La cattiva notizia è che non c'è nessun cartello stradale che possa indicarci come uscire da questo garbuglio di direzioni. Nell'incertezza non abbiamo alcuna strada davanti, o meglio, non la vediamo, perché c'è nebbia totale! E, per alcuni, può essere una situazione davvero sgradevole e generatrice di ansia.
Come fare? Quale direzione prendere senza rischiare di girare a vuoto e perdere tempo prezioso?
Sì, sì... Lo sappiamo: da qualche, parte dentro di noi, il nostro "io profondo" potrebbe farci da bussola. Ah, se solo sapessimo come trovarlo! Eppure abbiamo passato così tanto tempo a cercare dentro di noi... Allora perché non si è accesa una lampadina che ci indica la direzione?
Il perché è semplice, care anime naviganti: stiamo attraversando una zona di passaggio, un confine fra due dimensioni, dove nella prima ci sono le nostre sicurezze legate a quello che già sappiamo, ma che non ci accontenta più, e nella seconda c'è quello che desideriamo, ma che ancora non "conosciamo", ancora non ha preso forma ai nostri occhi.
A ben vedere, non è poi così male questa situazione. Nell'incertezza, infatti, noi non sappiamo cosa sta accadendo, non riusciamo a dare un nome alle cose, né a giungere a conclusioni. Non abbiamo un passato al quale tornare, ma neanche un futuro al quale tendere, perché non riusciamo neanche a immaginarlo. Abbiamo solo un presente, se pur indefinito e a volte anche insensato.
Dov'è il "bello" in tutto ciò, allora?
E' nel fatto che, in questo stato, noi siamo come nuovi a noi stessi. Non ci sono scatole preconfezionate pronte per noi e alle quali modellarci: siamo liberi di materializzare una qualunque direzione! Siamo liberi di andare là dove la nostra anima ci sta già aspettando, ovunque sia! E' uno stato estremamente ricettivo e generatore di nuove vie... di tutto ciò che vuole essere ma che ancora non è.
Questa condizione non capita sempre. Magari hai una professione ben delineata, un giro di amici che è sempre quello da anni, e una routine familiare che non ti lascia sorprese. Vuoi mettere, per esempio, rispetto al non avere idea di quale lavoro fare, al non avere una relazione o al dover saltare da una città all'altra in cerca di punti di riferimento? Chiaro che in questo caso ci sono molti più gradi di libertà e ogni direzione diventa possibile!
Ah, già, stavamo appunto dicendo che, essendoci una gran nebbia, non vorremmo prendere la direzione sbagliata: qui non si vede oltre il palmo del proprio naso!
Ma qualcosa, a distanza ravvicinata, c'è sempre. E' qualcosa di fondamentale, e puoi vederlo solo se non ti lasci sedurre dallo sconforto o, peggio ancora, dall'inerzia di chi aspetta all'infinito che la realtà cambi da sola.
Cosa c'è, insomma, a distanza ravvicinata?
... Semplice! C'è il tuo prossimo passo.
Fermati per un momento, ascolta/guarda/senti dentro di te. Qui c'è qualcosa che desideri fare, qualcosa che è molto semplice, che è mosso non dalla paura, non dalla necessità di far tacere l'ansia o "distrarti", ma dalla voglia di bello, di essenziale.
Per qualcuno può essere dedicare una giornata solo a se stessi, allontanandosi da situazioni e persone che non fanno stare bene. Può essere un interesse intellettuale o un hobby manuale che chiede di avere la tua attenzione. Può essere una persona che vorresti chiamare anche se non la senti da tanto tempo. Può essere la voglia di fare una gita al parco e sdraiarti sull'erba. Può essere scrivere quella poesia, anche se non sai se qualcuno mai la leggerà. Può essere il cercare informazioni, solo per curiosità, su quella nuova professione. Può essere scrivere una e-mail a quel ricercatore che ti aveva colpito in un'intervista. Può essere cercare al mercatino un oggetto insolito. Può essere passare un'ora in una libreria per scoprire un libro che ti piaccia davvero. Può essere andare a mangiare quella brioche tanto buona al bar del centro. Può essere andare a correre domani mattina con il tuo cane e renderlo felice. Può essere anche (come è capitato di recente a me), mettere a posto la tua casa, ravvivandola nei colori e buttando via quello che più non ti serve.
Per quanto tu possa sentirti frustrato e poco tranquillo, c'è sempre qualcosa di piccolo, semplice e immediato che una parte di te desidera, o desidera almeno un po', e che alla fine alzerà il tuo livello di energia. Ecco, questo è proprio il tuo prossimo passo.
Quando ti ritrovi nella nebbia, tutto quello che devi fare è individuare il tuo prossimo, piccolo passo, ricordandoti che si tratta sempre di qualcosa di semplice e che alza la tua energia.
Ogni volta che fai un passo, per quanto piccolo, scoprirai di poter vedere un po' più in là e individuare il passo successivo.
Ma può accadere solo se entri in azione. Domande, dubbi e ansie servono a niente: questo è il tempo dell'agire, e agire significa fare il passo successivo.
Lasciati guidare dai piccoli passi... Non occorre che tu abbia una visione d'insieme globale o che tu veda l'obiettivo finale: quando la nebbia è così densa, puoi solo procedere verso il prossimo passo! ... Questo passo non è l'obiettivo della tua vita, non è funzionale a farti avere più attenzione dagli altri o più soldi, e neanche a raggiungere l'illuminazione... è semplicemente il passo che ti trovi davanti, a un palmo dal naso!
Tornando a parlare di questa "zona di passaggio", così densa di nebbia, va detto che si tratta di un bizzarro cunicolo spazio-temporale il quale collega diverse realtà-frequenze tra loro: è proprio per questo che, quando vi stai dentro, non vedi futuro: il futuro che potevi vedere fino a poco tempo prima, ora non esiste più! Ne sta arrivando un altro, ma essendo questa una zona di transizione, ancora non esiste...
Attenzione, il buon esito di questa attraversata dipenderà dai tuoi prossimi passi, dal tuo essere sveglio nel farli. Se, invece, ti fai prendere dalla paura e ti opponi all'incertezza, restando attaccato a vecchi schemi di vita e boicottando quei piccoli "insignificanti" passi di cui abbiamo parlato, potresti restare intrappolato in questa "realtà parallela" dove il futuro non arriva mai: è il mondo di chi pensa già di sapere e quindi non fa, o di chi fa solo quando sa dove sta andando, e per questo non diventa mai più grande di ciò che è... Terribile!
Per fortuna, adesso sai come fare per attraversare questa zona piena di nebbia: guardi dentro di te alla ricerca del tuo prossimo, piccolo passo, senza pretendere di avere altre direzioni, e lo fai!
Diciamolo pure: la vita è cambiamento, ma a volte sembra proprio non darci tregua con le sue sorprese e la sua instabilità! E questa incertezza di direzione può lasciarci sgomenti e timorosi di andare avanti.
In tutto questo c'è una buona notizia e una cattiva.
La buona notizia è che in questo "slalom" abbiamo imparato a essere flessibili, a modellarci nella situazioni, ad accorgerci del bello dove prima era impensabile. Abbiamo imparato a non credere più alle nostre emozioni del momento, perché sappiamo che esse possono cambiare, e noi con loro, mentre ci fidiamo più dei sentimenti, quelli che sono solidi dentro di noi e che nessuno può toglierci. Abbiamo imparato a scorgere l'essenza, a dare spazio al nuovo, non avendo voglia - non più - di perdere tempo per guardare nei vecchi , soliti angoli al buio.
La cattiva notizia è che non c'è nessun cartello stradale che possa indicarci come uscire da questo garbuglio di direzioni. Nell'incertezza non abbiamo alcuna strada davanti, o meglio, non la vediamo, perché c'è nebbia totale! E, per alcuni, può essere una situazione davvero sgradevole e generatrice di ansia.
Come fare? Quale direzione prendere senza rischiare di girare a vuoto e perdere tempo prezioso?
Sì, sì... Lo sappiamo: da qualche, parte dentro di noi, il nostro "io profondo" potrebbe farci da bussola. Ah, se solo sapessimo come trovarlo! Eppure abbiamo passato così tanto tempo a cercare dentro di noi... Allora perché non si è accesa una lampadina che ci indica la direzione?
Il perché è semplice, care anime naviganti: stiamo attraversando una zona di passaggio, un confine fra due dimensioni, dove nella prima ci sono le nostre sicurezze legate a quello che già sappiamo, ma che non ci accontenta più, e nella seconda c'è quello che desideriamo, ma che ancora non "conosciamo", ancora non ha preso forma ai nostri occhi.
A ben vedere, non è poi così male questa situazione. Nell'incertezza, infatti, noi non sappiamo cosa sta accadendo, non riusciamo a dare un nome alle cose, né a giungere a conclusioni. Non abbiamo un passato al quale tornare, ma neanche un futuro al quale tendere, perché non riusciamo neanche a immaginarlo. Abbiamo solo un presente, se pur indefinito e a volte anche insensato.
Dov'è il "bello" in tutto ciò, allora?
E' nel fatto che, in questo stato, noi siamo come nuovi a noi stessi. Non ci sono scatole preconfezionate pronte per noi e alle quali modellarci: siamo liberi di materializzare una qualunque direzione! Siamo liberi di andare là dove la nostra anima ci sta già aspettando, ovunque sia! E' uno stato estremamente ricettivo e generatore di nuove vie... di tutto ciò che vuole essere ma che ancora non è.
Questa condizione non capita sempre. Magari hai una professione ben delineata, un giro di amici che è sempre quello da anni, e una routine familiare che non ti lascia sorprese. Vuoi mettere, per esempio, rispetto al non avere idea di quale lavoro fare, al non avere una relazione o al dover saltare da una città all'altra in cerca di punti di riferimento? Chiaro che in questo caso ci sono molti più gradi di libertà e ogni direzione diventa possibile!
Ah, già, stavamo appunto dicendo che, essendoci una gran nebbia, non vorremmo prendere la direzione sbagliata: qui non si vede oltre il palmo del proprio naso!
Ma qualcosa, a distanza ravvicinata, c'è sempre. E' qualcosa di fondamentale, e puoi vederlo solo se non ti lasci sedurre dallo sconforto o, peggio ancora, dall'inerzia di chi aspetta all'infinito che la realtà cambi da sola.
Cosa c'è, insomma, a distanza ravvicinata?
... Semplice! C'è il tuo prossimo passo.
Fermati per un momento, ascolta/guarda/senti dentro di te. Qui c'è qualcosa che desideri fare, qualcosa che è molto semplice, che è mosso non dalla paura, non dalla necessità di far tacere l'ansia o "distrarti", ma dalla voglia di bello, di essenziale.
Per qualcuno può essere dedicare una giornata solo a se stessi, allontanandosi da situazioni e persone che non fanno stare bene. Può essere un interesse intellettuale o un hobby manuale che chiede di avere la tua attenzione. Può essere una persona che vorresti chiamare anche se non la senti da tanto tempo. Può essere la voglia di fare una gita al parco e sdraiarti sull'erba. Può essere scrivere quella poesia, anche se non sai se qualcuno mai la leggerà. Può essere il cercare informazioni, solo per curiosità, su quella nuova professione. Può essere scrivere una e-mail a quel ricercatore che ti aveva colpito in un'intervista. Può essere cercare al mercatino un oggetto insolito. Può essere passare un'ora in una libreria per scoprire un libro che ti piaccia davvero. Può essere andare a mangiare quella brioche tanto buona al bar del centro. Può essere andare a correre domani mattina con il tuo cane e renderlo felice. Può essere anche (come è capitato di recente a me), mettere a posto la tua casa, ravvivandola nei colori e buttando via quello che più non ti serve.
Per quanto tu possa sentirti frustrato e poco tranquillo, c'è sempre qualcosa di piccolo, semplice e immediato che una parte di te desidera, o desidera almeno un po', e che alla fine alzerà il tuo livello di energia. Ecco, questo è proprio il tuo prossimo passo.
Quando ti ritrovi nella nebbia, tutto quello che devi fare è individuare il tuo prossimo, piccolo passo, ricordandoti che si tratta sempre di qualcosa di semplice e che alza la tua energia.
Ogni volta che fai un passo, per quanto piccolo, scoprirai di poter vedere un po' più in là e individuare il passo successivo.
Ma può accadere solo se entri in azione. Domande, dubbi e ansie servono a niente: questo è il tempo dell'agire, e agire significa fare il passo successivo.
Attenzione, il buon esito di questa attraversata dipenderà dai tuoi prossimi passi, dal tuo essere sveglio nel farli. Se, invece, ti fai prendere dalla paura e ti opponi all'incertezza, restando attaccato a vecchi schemi di vita e boicottando quei piccoli "insignificanti" passi di cui abbiamo parlato, potresti restare intrappolato in questa "realtà parallela" dove il futuro non arriva mai: è il mondo di chi pensa già di sapere e quindi non fa, o di chi fa solo quando sa dove sta andando, e per questo non diventa mai più grande di ciò che è... Terribile!
Per fortuna, adesso sai come fare per attraversare questa zona piena di nebbia: guardi dentro di te alla ricerca del tuo prossimo, piccolo passo, senza pretendere di avere altre direzioni, e lo fai!
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