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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

Come fare la scelta giusta?

Quando siamo nel dubbio, quali sono i criteri per effettuare la scelta giusta? So di non farvi contenti, ma questi criteri non esistono! I ragionamenti e le tecniche, infatti, servono a poco: scegliere è un modo di essere, un avanzare nonostante l'ignoto , un crescente accorgersi di ciò che sempre di più si desidera. La scelta è fatta attraverso ciò che si è.  Non scoraggiatevi... Ammetto che, nonostante la premessa fatta, esistono alcune indicazioni per scoprire cosa vogliamo veramente, se proprio non riusciamo a esserne consapevoli. I segnali Quando scegliamo nella "verità" di noi spesso si presentano uno o più fra i seguenti fattori: - Ci sentiamo più vivi - Sentiamo aumentare l'energia corporea - Ci sentiamo più centrati, più lucidi mentalmente e cogliamo più facilmente nuove opportunità - Il respiro è morbido e il plesso solare rilassato - Aumenta il senso di gioia - Maturiamo velocemente nella situazione - Si verificano sincronicità (sul tema ved

Sincronicità: al di là del tempo

Due eventi sono correlati in modo "causale" quando la loro relazione si svolge lungo la linea del tempo . Per esempio, l'evento "pasta troppo saporita" è correlato al precedente evento "sale aggiunto in eccesso". Questo tipo di correlazione è comunemente accettata e riconosciuta. Esiste anche un altro tipo di legame, che non accade lungo la linea del tempo e che è chiamato " sincronicità ".  Sebbene Jung ne abbia parlato in abbondanza, la sincronicità stenta a essere riconosciuta dalla maggior parte delle persone. Di cosa si tratta, dunque?  Due eventi sono correlati in modo sincronistico quando si verificano contemporaneamente e sono accomunati da uguali o analoghi contenuti significativi .  Per esempio, una farfalla potrebbe apparire sul davanzale della mia finestra proprio mentre un'amica mi dice al telefono che ne ha sognato una. Gli eventi "farfalla che appare" e "ascoltare l'amica che racconta di av

Re schiavo

Non sei uno schiavo qualunque. Tu sei un Re che ha abbandonato il suo Regno e si è fatto schiavo da se stesso, per sottrarsi alle lotte sul confine, all'invidia dei regnanti e all'ingratitudine dei popoli. Ti sei reso schiavo, pensando che un mondo senza responsabilità ti avrebbe risparmiato i conflitti del potere e il dolore del tradimento... pensando che – non avendo e non essendo più nulla – nulla avresti potuto perdere e nulla avrebbe potuto corromperti. Ti sei piegato e ripiegato. Fino alla fine di te stesso. Fino a toccare un dolore che non sapevi esistesse. Hai perso ogni speranza, ma hai scoperto il valore della Provvidenza. Hai attraversato il deserto mentre cercavi la via facile, ma hai incontrato la tua natura. Ora non puoi più ignorare il tuo sangue reale, fatto di quella nobiltà che non è eredità di potere, ma capacità di servire intenti più grandi . Re schiavo, riprendi il posto che ti spetta! Camilla La nostra paura più profonda non è di essere inadeg

Ciò che è nascosto

Quando spiego che il mio campo di interesse è la spiritualità , a volte mi sento controbattere frasi del tipo: "Ah, anche tu stai cercando la verità suprema?", "Io non credo in Dio, per me è tutta una menzogna" o "Gli angeli in realtà sono alieni venuti a salvarci"... La parola "spiritualità" suscita diversi punti di vista e interpretazioni personali. Per quanto mi riguarda, ci tengo a specificare che: non sono alla ricerca di nessuna fantomatica verità suprema, perché già avverto come impresa imparare a essere "presente" nella verità di ogni giorno; non mi interessa dibattere sull'esistenza di Dio, perché già trovo impegnativo fare due chiacchiere dirette con la mia coscienza; e non penso che gli angeli o gli alieni vogliano salvare me o chiunque altro, perché a mio avviso non esistono salvatori là fuori ma solo dentro di noi , e se gli aiuti arrivano è perché comunque essi sono in risonanza con il nostro intento di dare vita





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