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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

Le due forze

Molteplici fattori condizionano la nostra crescita come esseri umani: l'ambiente famigliare, il contesto culturale, il DNA... ma anche le opportunità, gli ostacoli, le coincidenze, l'amore ricevuto e donato, le scelte intraprese o mai affrontate... Il che, in pratica, è un miscuglio di elementi fra predeterminati e fra attivati dalla nostra stessa coscienza. A questo insieme di elementi, tuttavia, manca un altro importante ingrediente, quello che chiamo " forza del destino ". Cosa si intende per destino? Alcuni pensano che il concetto di destino implichi che ogni cosa sia determinata, cioè che, indipendentemente da come si agisca, si arriverà comunque a un dato passo del proprio percorso. Altri rifuggono totalmente l'idea che possa esserci qualcosa di predeterminato. Altri ancora pensano, invece, che il destino esista, ma solo per gli eventi più significativi della vita. Cara anima che mi leggi, se tu potessi unire con una linea immaginaria tutti i momenti del

L'accoppiata narcisista-dipendente

Un po' troppo spesso raccolgo le lamentele degli amici per quello che riguarda le loro storie d'amore. A ben guardare, spesso noto il ricorrere di uno schema preciso, quello che vede l'accoppiata narcisista–dipendente. La personalità narcisista  in genere affascina tutti per il suo apparente carisma, ma poi nei fatti non fa che lasciare dietro di sé scie di cuori infranti (partner d'amore o di lavoro che siano), che lui ha usato e buttato via appena se ne è stancato. Il narcisista ha bisogno di un pubblico poiché è assetato di attenzione e, pur di essere applaudito, è davvero capace di attrezzare messe in scena che hanno dell'incredibile, manipolando, confondendo, illudendo. Nei ricordi delle persone, dopo che l'hanno conosciuto bene, occupa un posto assai sgradito. Il bisognoso, o dipendente affettivo , ha alla base una scarsa autostima di sé. Non riesce a sentirsi nutrito di se stesso, ad apprezzarsi e ad amarsi, per cui cade facilmente vittima del senso d

Chi sono io?

C'era un tempo in cui mi chiedevo " chi sono io? ". Per un po' ho anche cercato di rispondere a questa domanda. Finché ho capito che non solo la risposta non sarebbe arrivata, ma che la domanda stessa non aveva senso. Il nostro desiderio di "sapere" nasce spesso da un presupposto che diamo per scontato, ma che scontato non è affatto: quello che la mente sia il mezzo per conoscere la verità . La mente è uno strumento magnifico, grazie al quale possiamo astrarre dei concetti e costruire un linguaggio. La mente serve a organizzare, a gestire misure. Non a svelare l'essenza di un cammino. La mente è un'interfaccia utile per muoverci nel mondo, ma chi conosce l'essenza di ciò che autenticamente siamo è l'io (chiamiamolo così), quella parte di noi che semplicemente "è". Come parlare con l'io, dunque? Come interrogarlo? L'io ha un linguaggio pratico . Per dialogare con lui, devi usare il quotidiano, fargli la tua doma

Punture di insetti, disagio e guida interiore

La scorsa settimana sono entrata in un parco che non avevo mai visitato. Faceva caldo e avevo bisogno dell'ombra degli alberi per trovare un po' di ristoro. Dopo pochi passi, ho provato una sensazione di disagio . Non sapevo se fosse per l'afa, per  le piante incolte e trascurate che ferivano il mio sguardo, o per il fatto che qualcuno stesse gridando in un megafono da qualche parte. Continuando a camminare, la sensazione di disagio permaneva. Ho deciso di ignorarla e di sedermi sotto un albero. Dopo meno di un'ora, ero già di ritorno a casa, piena di fastidiose punture di insetti. La tentazione, a cui ho ceduto durante i primi minuti, è stata quella di lamentarmi . Anche perché i bozzi provocati dalle punture erano davvero grossi e temevo di dover andare al pronto soccorso. "Ecco, lo sapevo, dovevo ascoltare il disagio!" mi sono detta. In realtà, ogni problema, grande o piccolo che sia, porta sempre un insegnamento . Quindi, dopo un profondo respiro, mi





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