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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Bussola

Una voce senza voce, un richiamo verso un luogo che non è luogo, emerge dall'oscurità dell'ignoto ogni volta che si fa spazio nell'anima. "Vieni a me" è il suo messaggio. "Sii ciò che sei" la sua benedizione. Siamo stati educati a cercare la sicurezza , prima che la gioia. A cercare l'essere approvati prima che il nostro sentirci veri. Abbiamo dimenticato (o forse non abbiamo mai saputo) che prendersi cura non è controllare, che nutrire i propri sogni non è fantasticare, che amare non è rinunciare. La nostra mente e le nostre emozioni hanno soppresso e poi dimenticato che sotto ogni apparenza c'è una trama di luce . Molti si stanno risvegliando, si ribellano all'assurdità di una vita costruita senza geometria, senza magia. Fanno il possibile per accendere ogni fuoco , ma accade che possano sentirsi persi, tirati tra chi non vede e tra chi crede di vedere ma illude e si illude. Come orientarsi? Esiste una bussola? Quando pensi di essere

Creatività

Avete mai avuto la sensazione che durante i momenti di sofferenza aumenti la creatività ? Ci sono scrittori o pittori, ad esempio, che traggono ispirazione dai momenti più difficili. Funziona proprio così? ... La risposta è "sì" e "no" allo stesso tempo. Il dolore può fare da leva per comunicare con parti profonde di noi e spingerci a indagare quei territori che altrimenti avremmo lasciato nel dimenticatoio. Gli artisti hanno spesso preso ispirazione e nutrimento dalle proprie frustrazioni. Nuove possibilità creative, tuttavia, si stanno facendo strada sul Pianeta. Quello che voglio dire è che ulteriori frequenze più alte e gioiose oggi si rendono disponibili alla coscienza degli esseri umani e ci invitano ad abbandonare le vecchie valigie che, con il loro peso e contenuto oramai stantio, non ci servono più. Sotto il velo minaccioso della crisi c'è una nuova realtà emergente che si rende disponibile a chi si sintonizza con le sue vibrazioni. Anche lo sp

Relazioni appaganti

Care donne, questo scritto è per voi, ma anche gli uomini possono trovarvi spunto di riflessione.  Si tratta di un vecchio post del 2011 ma ho deciso di aggiornarlo a data odierna, chiarendo e modificando alcuni passaggi. Lo trovo un po' "tecnico" ma lo considero comunque essenziale...  Buona ri-lettura! Il giardino va coltivato Se per noi è importante avere una relazione appagante e costruttiva , non dobbiamo affidarci al caso. Nessun buon giardiniere si affida al caso per la cura della sua terra: sa quali semi proteggere e quali erbacce  sradicare. Le donne a volte si affidano al caso  e non se ne rendono conto. Come insegnano le antiche Leggi, la donna è la "responsabile" di una relazione, occorre allora che il gentil sesso faccia particolare attenzione agli "ingredienti" che sceglie, quando decide di avventurarsi in un nuovo rapporto. Spesso sento dire che l'amore è tale solo quando è spontaneo . Eppure nessuno si preoccupa della sp

L'Inversione del Desiderio

La comfort zone Oggi voglio parlarvi di quella che per molti è un ostacolo: la "c omfort zone ". Di cosa si tratta? La comfort zone è per definizione una zona in cui ci sentiamo al "sicuro". Non si tratta di un territorio fisico quanto di un modo di essere, di uno stile di vita che ci protegge dall'esporci a situazioni dolorose . In genere, sappiamo di essere fuori dalla comfort zone ogni volta che ci confrontiamo con situazioni in cui proviamo disagio o nelle quali può emergere la nostra insicurezza. Fuori dalla comfort zone, l'immagine idealizzata che abbiamo di noi stessi potrebbe crollare miseramente, facendoci sentire il dolore del rifiuto, del non essere all'altezza o del sentirci incapaci nel fare qualcosa. La comfort cone non è sempre evidente e molte persone ignorano di averne una. Ci sono, ad esempio, sensazioni come stanchezza o pigrizia, che potrebbero essere una "strategia" adottata dalla nostra personalità. In questo modo s

Uscire dal guscio

Con la pratica della meditazione, dopo un po' la mente si acquieta e lascia il dominio della percezione a una coscienza più sottile, a una presenza che sembra pervadere ogni cosa. Sono istanti che mi rigenerano e nutrono. Per contrasto, tuttavia, gli altri momenti della giornata mi appaiono come sotto un "incantesimo del sonno". Pensavo che con la meditazione avrei accresciuto il mio sentirmi "sveglia" e invece mi sta capitando l'opposto: mi accorgo sempre più di stare come dentro a un sogno . Scorgo la mia mente indisciplinata e scopro che, ogni volta che perdo l'attenzione, si innescano programmi automatici... miriadi di programmi installati nella mia personalità: il programma ansia, il programma aspettativa, il programma di ciò che si può e non si può fare, e così via. Tanti programmi con i quali la mente fa zapping nel mio cervello. Ecco, devo dire che non è una sensazione confortante. Ci vuole un bel coraggio per continuare a meditare, se è que





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