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Relazioni appaganti

Care donne, questo scritto è per voi, ma anche gli uomini possono trovarvi spunto di riflessione. 
Si tratta di un vecchio post del 2011 ma ho deciso di aggiornarlo a data odierna, chiarendo e modificando alcuni passaggi. Lo trovo un po' "tecnico" ma lo considero comunque essenziale... Buona ri-lettura!

Il giardino va coltivato

Se per noi è importante avere una relazione appagante e costruttiva, non dobbiamo affidarci al caso. Nessun buon giardiniere si affida al caso per la cura della sua terra: sa quali semi proteggere e quali erbacce sradicare.

Le donne a volte si affidano al caso e non se ne rendono conto. Come insegnano le antiche Leggi, la donna è la "responsabile" di una relazione, occorre allora che il gentil sesso faccia particolare attenzione agli "ingredienti" che sceglie, quando decide di avventurarsi in un nuovo rapporto.

Spesso sento dire che l'amore è tale solo quando è spontaneo. Eppure nessuno si preoccupa della spontaneità quando è il turno di indossare la propria bella maschera pur di attirare la persona di cui ci si è invaghiti.

Facciamo attenzione alle parole: "spontaneo" non significa "affidato al caso" o "lasciato nel disordine delle emozioni". Spontaneo significa "che fluisce". La forza che fa germogliare un seme è un principio vitale di cui non possiamo avere "controllo": attraverso di essa il mistero stesso della vita agisce e in questo vi è spontaneità. Ma possiamo e dobbiamo avere cura del seme che si trova nel nostro giardino, affinché la sua crescita possa fluire. La vita è geometria, presenza, ritmo, intelligenza. Senza intelligenza profonda, nulla può veramente fluire.

L'uomo insoddisfatto e l'uomo di successo

Un uomo che non sia soddisfatto né veramente realizzato in ciò che ha costruito, molto facilmente tradirà la sua donna, fisicamente o con il suo modo di essere. Essendo intimamente insoddisfatto e frustrato, avrà il bisogno di attingere a continue sorgenti di gratificazione istantanea. Che si tratti dell'amante, del video-gioco o di qualunque dipendenza, il punto centrale della questione è che lui avverte un vuoto interiore perché non è stato capace di farsi "canale" della creatività che vuole esprimersi attraverso di lui.

Ogni uomo ha il suo modo speciale di costruire, ma deve scoprire qual è e assecondarlo, o cadrà nella frustrazione. Un uomo realizzato, al contrario, sarà un buon "canale" e quindi si farà tramite di una buona qualità di energia-luce.

Gli uomini generalmente criticano le donne che sono attirate da uomini di successo. Naturalmente, sovente si tratta di uomini "non realizzati". Non sanno (o forse è doloroso per loro riconoscere) che le donne istintivamente hanno capito che un uomo "di successo" è un uomo che ha trovato il modo di realizzarsi e che quindi non abuserà della luce di lei.

Vero è anche che le donne non sempre hanno ben chiaro cosa significhi essere "di successo", e scambiano simboli di ricchezza esteriore, come l'automobile potente o la villa al mare, per simboli di successo. Un uomo di successo non è per forza un uomo ricco (tuttavia, fluendo con ciò che fa, difficilmente sarà in ristrettezze economiche), ma è soprattutto un uomo che ha trovato la propria vocazione.

Impariamo dalla natura

La donna che veramente desideri una relazione appagante dovrebbe guardare in modo lucido all'uomo che sceglie, e conoscerlo bene prima di permettergli di avvicinarsi.

Per una volta, impariamo dalla natura: le femmine di tantissime specie animali selezionano il maschio più forte e affidabile prima di accoppiarsi. E non solo perché così si assicurano un buon "fornitore di pappa e protezione" (questa è logica umana), ma perché sono collegate con il loro istinto femminile e sanno che, una volta scelto un compagno, avranno la tendenza a proteggere lui e la famiglia, qualunque cosa accada.
Questo istinto è presente anche nelle donne della specie umana: una volta che la donna permette a un uomo di entrare nel suo "territorio", qualcosa in lei (chiamiamola "forza della Natura") tenderà a farle perdere lucidità e a spingerla a difendere la coppia, indipendentemente da come si rivelerà essere il partner maschile ("Arrivo a lamentarmi, ma non lo lascio").

Se una donna ignora le forze che si attivano in lei quando dà vita a un rapporto di coppia, può facilmente permettere che la sua energia venga predata. Ad esempio, potrebbe sentirsi attaccata a individui della specie maschile da cui invece dovrebbe scappar via a gambe levate, scambiando tale attaccamento per "amore", quando invece si tratta di "forza biologica" in azione!

Una donna, inoltre, dovrebbe  - anche e soprattutto - guardare a se stessa per capire che tipo di compagno ella può "attirare". Perché non è vero che gli opposti si attraggono. Si attrae invece ciò che è simile.
Attraiamo il partner che è simile o in complementarietà con la nostra vibrazione. A volte sembra "diverso" solo perché il partner ci presenta in modo esplicito una parte di noi che invece abita nell'inconscio.

La donna bisognosa e la donna emotivamente autonoma

Così come un uomo insoddisfatto della propria vita è un pericolo per la relazione, allo stesso modo lo è una donna bisognosa, ossia colei che crede di non poter essere felice se non ha le attenzioni del partner. Una donna bisognosa cerca fuori quello che invece possiede dentro di sé per sua stessa natura: la capacità di essere soddisfatta e di essere nutrita dalla sua stessa luce. Cosa che accade quando si occupa di se stessa e conosce il proprio valore.

Questo non significa che la donna perda interesse nel sentirsi appagata con un uomo. Tutt'altro! Ella sceglierà  non in base a bisogni e attaccamenti, ma in base alla propria libertà e autonomia interiore. Consapevole del proprio valore, accoglierà solo colui che "brilla" con altrettanta intensità.

Spesso, tuttavia, una donna confonde il desiderio di sentirsi appagata con il desiderio-bisogno di avere un uomo che la faccia sentire importante, il che significa che comincia a cercare la fonte del suo soddisfacimento al di fuori di se stessa. Istruita e radicalmente condizionata da una cultura maschilista, si convince di aver bisogno di un uomo per poter accedere al proprio appagamento, ecco allora che finisce col trasformarsi in una donna bisognosa. Una donna bisognosa, ahimè, è facile preda dei "ladri di luce", degli uomini insoddisfatti e incapaci di collegarsi con l'energia creativa della vita e che usano altri esseri umani per cercare un istantaneo appagamento che mai potrà nutrirli fino in fondo.

Una donna non bisognosa, cioè emotivamente autonoma, non è una donna fredda o che non prova emozioni profonde, ma è una donna che sa trovare nutrimento dentro di sé.
La donna è collegata al cuore più facilmente degli uomini. Ed è il cuore la vera sorgente di ogni nutrimento e appagamento, ecco perché ella, in verità, è più autonoma di quanto si possa immaginare! Ed ecco anche perché la Natura "interviene" con una forza biologica che spinge il femminile ad attaccarsi e a proteggere la coppia.

La responsabilità nella coppia

Un uomo di successo e una donna emotivamente autonoma hanno costruito un buon rapporto con l'energia creativa della vita, e per questo ne ricevono sempre più luce e nutrimento. Sia l'uomo sia la donna sono responsabili di come coltivano e fanno crescere questo loro rapporto con l'esistenza.

Per quello che riguarda una relazione di coppia, tuttavia, la responsabilità di amministrare l'energia-luce che circola all'interno del rapporto appartiene alla donna.

Attenzione... Non sto dicendo che la donna deve darsi da fare per tenere tutto "a posto" e che l'uomo non debba fare un emerito niente di niente! Sto parlando di qualcos'altro. Sto parlando della responsabilità che una donna ha quando sceglie un partner e quando poi ci costruisce un percorso di coppia.

La donna ha il compito di assicurarsi che colui che le si avvicina abbia le caratteristiche adatte a sostenere la coppia. L'uomo avrà sempre un suo modo di realizzarsi nella vita; sta a lei scegliere se accettare o meno questo modo prima di dare inizio a una relazione.
Invece cosa accade di sovente? Lei accetta un frettoloso corteggiamento, ignora disastrosi segnali di allarme e poi, quando la coppia riesce comunque a nascere, si lamenta che lui non va bene e che crea problemi!

Una volta che la coppia si è formata, inoltre, è assurdo e innaturale chiedere a un uomo di "innaffiarla" di sua spontanea volontà. Ma lei ha il compito di insegnarglielo. Come? Non certo lamentandosi. Ma usando sapientemente due ingredienti:
1) Continuando a sentire l'appagamento dell'occuparsi autonomamente di se stessa;
2) Gratificando lui ogni volta che se lo merita, anche per le azioni più piccole. Ed evitare di farlo quando invece non se lo merita.

E se lui non "impara", è bene che lei prenda le dovute distanze... Ah, no! Non parlatemi di "amore e sacrificio", care donne! Il sacrificio non è quello che vi mantiene dentro una relazione che vi fa sentire frustrate e inappagate! Non è quello che vi fa sentire "comode" nel lamentarvi di quello che non va!

Attirare l'uomo giusto

Una donna che è bisognosa nei confronti di un uomo, non è nelle condizioni di amministrare la luce di una relazione né meno che mai di attirare l'uomo giusto. E per "giusto" non intendo l'uomo qualunque o quello che "ma sì, può andare". Intendo l'uomo veramente adatto a lei, alla sua anima e al suo corpo.

Una donna non deve cercare un uomo, deve cercare la fonte del proprio appagamento dentro di sé. In questo modo ella può attirare l'uomo "giusto" con il suo modo di essere, con la frequenza che emette nella sua vita. E in ogni caso si sentirà libera di scegliere se concedergli o meno il privilegio di entrare in una relazione.

La donna sa che la relazione è un luogo sacro, dove la luce di entrambi può farsi mezzo per una crescita ulteriore al servizio di un bene più grande, mentre l'uomo deve impararlo - e desidera impararlo - da una donna. Una lezione che è possibile vivere solo quando entrambi i partner sanno coltivare la propria stessa luce.






Per approfondimenti:
La Qabbalah e le leggi spirituali per la coppia felice di Yehuda Berg
Il profumo del sorriso di Francesco e Gabriella Varetto
Uomini, soldi e cioccolato
di Menna Van Praag (anche in audiolibro)
Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés
Dire basta alla dipendenza affettiva di Marie-Chantal Deetjens

... e Falli soffrire di Sherry Argov
(per nulla scontato, affronta in modo diretto i problemi creati dalla bassa autostima delle donne nella relazione)


Nota

A chi mi chiede come applicare questi principi nel caso di una coppia omosessuale, non posso rispondere con chiarezza poiché nelle coppie omosessuali, dal punto di vista energetico, entrano in gioco ulteriori fattori che ho scelto di non approfondire nei miei studi. Tuttavia ho molti amici omosessuali che mi fanno pressione, a loro quindi dico semplicemente di cercare di individuare quali siano le forze maschili e femminili in azione dentro di sé, e permettere alla forza maschile di costruire qualcosa nella vita in modo pratico e che rifletta la propria vocazione, e a quella femminile di selezionare e/o educare la coppia nel modo sopra descritto, facendo sempre e comunque perno sulla propria autonomia emotiva.

Commenti

Gianni P. ha detto…
Ciao Camilla
Sono solo parzialmente d’accordo.
Le persone che vivono in maniera consapevole, pensano con la propria testa, che conoscono la solitudine interiore e la bellezza di una vita non governata da mode e luoghi comuni, sono quasi “asessuate”.
Come gli angeli.
Le relazioni a due, del tipo uomo – donna vanno benissimo ma non credo siano lo scopo unico dell’esistenza. Chi ama il proprio uomo o la propria donna ama tutti gli uomini e tutte le donne ed insomma ama il mondo intero. Come chi ama un fiore li ama tutti e non solo quello che ha in mano.
La relazione è un dialogo tra due menti ed è sempre competitiva. Nasce già fallimentare. Dura un po’ è poi scoppia come una bolla di sapone.
Ti aspetti sempre che l’altro si comporti in un certo modo, che corrisponda alle tue richieste, alle tue aspettative.
La comunione invece è la comunicazione tra due cuori. Diretta. Senza intermediazioni culturali, educazionali e senza dinamiche psicologiche strane.
Naturalmente è un discorso un po’ lungo e non semplice ma interessante da approfondire.
Ciao
Camilla Ripani ha detto…
Ciao Gianni,
quello che dici è umano, è vero. Non lo percepisco diverso dal mio sentire. Piuttosto, il mio è un punto di vista da un'angolatura diversa, anche se - mi rendo conto - può sembrare forzato, o innaturale. Non è comune, di questo ne sono consapevole.

Parlo per coscienza, per stimolare l'attenzione e far accorgere che tanto della presunta "passione" che la gente vive, è frutto di bisogni automatici... che alla fine portano a piangere in un modo o nell'altro, a ripetere lo stesso schema come un robot, come uno zombie... e invece sai una cosa: la vita è bella, è bellissima, e merita tutta la nostra cura. Abbiamo l'istinto degli animali, ma anche la luce della mente (superiore). Possiamo usare entrambi e prenderci cura in modo consapevole del giardino delle nostre relazioni. Quanti fiori, invece, vanno sprecati!

La premessa qui è importante: non si tratta di usare una chirurgica selezione separata da quello che "io sono", da quello che è il mio cuore... si tratta anzi di fornirgli le condizioni adatte affinché possa espandersi ancora di più...

Quando siamo nel cuore, tanto, non ci sono dibattiti su relazioni o meno che possano distrarci da ciò: lo sappiamo perché la vita stessa ce lo conferma :)

PS. Si dice in giro che siamo qui per diventare come angeli...
Anonimo ha detto…
Ciao Camy, sono zia Roby che ti invia un piccolo messaggio per dirti che trovo veramente belle e vere le cose che scrivi ma anche per ricordarti che nei rapporti fra un uomo e una donna la magia esiste davvero ! ! E' garantito che esista una bacchetta magica che trasforma un rospo in un principe azzurro ed anche se qualche volta la bacchetta magica funziona al contrario, tasforma un principe azzurro in un rospo, vale sempre la pena provare a fare un tentativo da "fatina azzurra..." e che serà.. serà... come cantava Doris Day molti anni fa.

Un bacio
Camilla Ripani ha detto…
Ciao zia! ... Ti penso! Il momento è stato difficile... ma mi si stanno aprendo orizzonti infiniti! Sto facendo un lavoro molto intenso con un bravissimo terapeuta che si occupa di bioenergetica. E poi, chissà!
Il prossimo fine settimana ti chiamo e ti racconto. Un bacio.
Duccio_Jerdn ha detto…
"La donna sa che la relazione è un luogo sacro, dove la luce di entrambi può farsi mezzo per una crescita ulteriore al servizio di un bene più grande, mentre l'uomo deve impararlo"

Verissimo! Tutto quello che sta accadendo ora nel mondo sta dimostrando quello che hai scritto. Mai come adesso il "luogo Sacro" è visibile ed esaltato.
Anonimo ha detto…
Complimenti per il tuo sito e per i contenuti. Ho dato solo una piccola occhiata ma mi ripropono di leggere tutto. Ce ne vorrebbero tante di voci fuori dal coro come la tua. Ciao e grazie.

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