Alcune persone sono allergiche alle "regole"... e di conseguenze rifiutano anche la necessità di "darsi un ritmo". Ma se vogliamo costruire qualcosa e uscire dai nostri automatismi, dobbiamo sviluppare la capacità di lavorare quotidianamente su un intento.
Le regole sono il frutto dell'intelletto umano. Servono a organizzare, a controllare un processo. Sono il frutto dell'esperienza, delle convenzioni sociali, ma a volte possono diventare limiti e impedire l'evoluzione naturale di cose e situazioni. Sta a noi come umanità adeguare le regole alle reali e autentiche necessità dei processi di crescita, perché le regole sono fatte per l'uomo, e non l'uomo per le regole.
Quando usiamo la ripetizione, l'intento, il ritmo per costruire un obbiettivo, per onorare e supportare un processo di crescita, e quando ciò avviene nel rispetto delle leggi divine (governate dall'etica, che è tale quando è ispirata ai valori dell'anima), allora non parliamo più di "regola" ma di "rituale".
E' questo rituale che la mente comune ostacola, cercando invece di "alimentare" le regole.
Alcune persone intuiscono che le regole sono una prigione, allora se ne distaccano. Ma cadono in errore e fanno il gioco delle forze involutive, quando si lasciano andare al disordine ed ignorano la valenza spirituale e liberatrice del rituale.
La regola imprigiona, contiene, delimita.
La maggior parte degli uomini si fa governare dalle regole in modo automatico, ritrovandosi così imprigionata in convenzioni e modi di pensare schematizzati. Questo accade perché pensano di essere figli del caso, e che sia il mondo esterno a determinare quello che sono. Hanno paura e si sentono protetti dalle regole. Questa è la mentalità dello schiavo, che sia vittima o persecutore.
Il rito o rituale libera, esalta, costruisce.
Il rito libera la qualità intrinseca della materia: riconosce alla materia il suo ruolo di madre, e in questo le permette di lasciar partorire la luce entrostante, secondo i dettami dello Spirito.
Il rituale può accadere solo quando la coscienza guarda all'anima e così guida l'uomo nella liberazione della e dalla materia.
Il rituale non ci porta in un altro mondo, non ci allontana dalla materia... ma ci permette di trasmutarla, di renderla sacra, di usarla per manifestare le leggi divine in Terra.
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